PubMed-ita:30197426
Asimmetria nell’attività cerebrale frontale come parametro efficace della qualità percettiva degli stimoli audiovisivi in portatori di impianto cocleare giovani e adulti.
RIASSUNTO: Come è percepita la musica dai portatori di impianto cocleare (CI)? Questa domanda sorge come la “prossima sfida”, date le impressionanti prestazioni ottenute da questi pazienti nella percezione del linguaggio. Inoltre, come valutare la percezione della musica oltre il dichiarato verbale, così da ottenere dati misurabili? Per rispondere a tale domanda la stima dell’asimmetria dell’attività elettroencefalografica (EEG) in banda alfa, acquisita tramite una cuffia a 19 canali, risulta un mezzo adatto a misurare la tendenza all’approccio o al rifiuto (indice AW) verso uno stimolo. Specificamente, un maggior valore di AW indica una maggiore propensione all’approccio, viceversa un minor valore di AW una tendenza ad evitare un determinato stimolo. Inoltre, a causa dell’acquisizione prelinguale e postlinguale della sordità, bambini ed adulti rispettivamente potrebbero differire nella percezione della musica. Scopo del presente studio è stato quello di indagare due popolazioni di portatori di impianto cocleare di diversa età, bambini e adulti, nelle condizioni di impianto cocleare unilaterale (UCI) e impianto cocleare bilaterale (BCI), durante l’esposizione a tre condizioni sperimentali di stimolo musicale (Normale, Distorto e Muto). Inoltre, è stato effettuato uno studio di modelli di connettività funzionale tra reti cerebrali, così da investigare eventuali pattern funzionali peculiari delle diverse popolazioni. Come risultato generale, sia negli adulti che nei bambini, è stato dimostrata una congruenza tra i pattern elettroencefalografici riportati in pazienti BCI e soggetti di controllo normoudenti (CTRL), caratterizzata da valori più bassi per la condizione Distorto (rispetto alle condizioni Normale e Muto) nell’indice AW e nell’analisi di connettività. Inoltre, la condizione Normale e Distorta risultavano differenti in modo statisticamente significativo per il gruppo degli adulti con impianto cocleare e nei CTRL, così come nel gruppo bambini CTRL, ma non nei bambini con impianto cocleare. Queste evidenze suggeriscono una maggiore capacità di discriminazione e di motivazione all’approccio verso la musica Normale per i soggetti CTRL e BCI, a causa della somiglianza nella percezione della musica per questi due gruppi, in particolare per gli adulti, ma non per i pazienti UCI. Di conseguenza soggetti CTRL e BCI appaiono più simili che gli UCI nella percezione della musica Normale, come stimato da parametri misurabili, non derivanti da dati auto-dichiarati dai pazienti.
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