> top > docs > PubMed-ita:25712947

PubMed-ita:25712947 JSONTXT

INTRODUZIONE: Il riscontro di lesioni tiroidee rappresenta un evento frequente nella popolazione generale, fino ad oltre il 60% dei controlli ecografici. Rispetto ai limiti degli studi di imaging, l’aspirazione con ago sotttile (FNA) è risultata una metodica sicura, ripetibile e dotata di sensibilità e specificità elevate per predire la natura di tali lesioni nodulari, riducendo il ricorso alla chirurgia negli ultimi venti anni ai casi sospetti o francamente positive per neoplasia. Secondo la classificazione citologica europea, la categoria intermedia (TIR3), il rischio di malignità non dovrebbe superare il 15%; sempre più evidenze, tuttavia, stanno modificando tale stima, al punto che un atteggiamento sempre più aggressivo è consigliato da diversi endocrinologi ed endocrinochirurghi. Sulla base di tali valutazioni, abbiamo valutato prospetticamente tutti i pazienti con diagnosi citologica di atipia di incerto significato, dal 2005, e classificati come TIR3, dal 2007, afferiti presso il Nostro ambulatorio, candidandoli a tiroidectomia totale, al fine di ottenere uno studio istopatologico completo. MATERIALI E METODI: Sono stati considerati i pazienti operati da gennaio 2005 a dicembre 2012. Di questi, abbiamo incluso nella nostra valutazione tutti i pazienti con riscontro di TIR3 ad esame citologico, dal 2007, mentre prima del 2007 abbiamo arruolato i pazienti con riscontro di atipia all’esame (gruppo intermedio, secondo la vecchia classificazione). Tutti i pazienti sono stati sottoposti a tiroidectomia totale secondo tecnica standardizzata, con visualizzazione ed isolamento delle paratiroidi e dei nervi ricorrenti su entrambi i lati. RISULTATI: Sono stati sottoposti a tiroidectomia totale da gennaio 2005 a dicembre 2012 totale di 1514 pazienti. Di questi, 148 presentavano un riscontro citologico TIR3 e sono stati valutati prospetticamente. I dati intraoperatori e postoperatori di questo sottogruppo non differivano dal totale della popolazione operata, riguardo ai parametri antropometrici, alla degenza media post-operatoria e al tasso di complicanze. Il riscontro di neoplasie (gruppo positivo) si è osservato in 64 casi (43.2%), con un tasso di neoplasie maligne pari al 19.6% del totale dei TIR3 analizzati (29 casi); il tasso di adenoma era pari a 23.6% (35 casi). Il gruppo dei negativi, con riscontro di sola patologia multi nodulare, di tipo prevalentemente follicolare, si è osservato in 84 pazienti (56.8% della popolazione TIR3). Confrontando i pazienti con precedente citologia TIR3, rispetto al totale della popolazione chirurgica sottoposta a tiroidectomia, abbiamo ottenuto, per tale parametro, una sensibilità pari al 43.2%, una specificità dell’82.1%, mentre il valore predittivo positivo era pari al 20.8%, ed il valore predittivo negativo al 93%. In 32 casi è stata effettuata una linfectomia, per linfonodi sospetti all’esplorazione chirurgica (21.6% di tutto il gruppo TIR3), e solo in un caso di carcinoma papillare, l’esame istologico definitivo ha confermato la presenza di metastasi. CONCLUSIONI: Il gruppo citologico intermedio dei TIR3 rappresenta ancora una categoria eterogenea, con rischio di malignità ancora non definito. I nostri risultati chirurgici, in termini di tasso di neoplasia (benigna e maligna) confermano che l’approccio chirurgico al momento è il più esaustivo nella comprensione di questo sottogruppo di pazienti e, come approccio terapeutico, una scelta sicura dal punto di vista oncologico e preventivo, in attesa che marker molecolari incrementino il valore di tale studio ed entrino nella pratica clinica. In casi isolati, la scelta di una stretta sorveglianza o di un secondo FNA, anche in accordo con il patologo di riferimento, può ulteriormente precisare la condotta terapeutica di ciascun caso.

projects that include this document

Unselected / annnotation Selected / annnotation