PubMed-ita:28874625 JSONTXT

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{"target":"https://pubannotation.org/docs/sourcedb/PubMed-ita/sourceid/28874625","sourcedb":"PubMed-ita","sourceid":"28874625","source_url":"https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28874625","text":"Il carcinoma sqaumocellulare annovera diversi sottotipi classificabili in base alle loro aggressività. In virtù di questa grande variabilità istopatologica riportiamo il caso clinico di un’ottantaduenne caucasica affetta da una rara forma di carcinoma a cellule squamose, con aree di differenziazione trichilemmale/pilare. Tale paziente giunge alla nosta osservazione con una lesione ulcerata, esofitica, nodulare, di 4 cm x 4 cm, localizzata in regione frontale, già precedentemente sottoposta a biopsia incisionale presso altra struttura e con diagnosi di “adenocarcinoma moderatamente differenziato con immunofenotipo compatibile con istogenesi annessiale cutanea”. Considerate l’età della paziente, le comorbidità nonchè la sua storia clinica, effettuate le dovute indagini preoperatorie, si procede all’intervento chirurgico: ampia escissione en bloc della lesione con un margine radiale di 1 cm e approfondimento fino al periostio, incluso nella porzione centrale della lesione. Chiusura della perdita di sostanza post-chirurgica a mezzo di innesto a tutto spessore prelevato dalla regione anteriore del braccio destro. L’intervento chirurgico è privo di complicanze. Il referto anatomo-patologico diagnostica, con valutazione definitiva, “un carcinoma a cellule squamose, moderatamente differenziato, con aree di differenziazione trichilemmale/ pilare, infiltrante l’ipoderma con uno spessore di 25mm. Margini chirurgici indenni”. Sebbene sia noto un comportamento non invasivo di questo tipo di lesione, la letteratura evidenzia molteplici casi di aggressività locoregionale e presenza di potenziale metastatico, strettamente legati all’infiltrazione dei tessuti adiacenti la neoplasia. Si rendono quindi opportuni follow-up e consulenza oncologica. Alla rivalutazione della paziente, non vi è evidenza di recidiva locale clinicamente nonchè a mezzo di indagine ecografica negativa si per recidia locale che per presenza di metastasi locoregionali. Ecco che nonstante lo spessore, l’invasività della lesione e la rapidità della sua evoluzione, dato anche il suo atteggiamento esofitico, la negatività delle indagini diagnostiche e la prontezza dell’approccio terapeutico, è stato possibile eradicare il tumore grazie al solo approccio chirurgico, scongiurando la necessità di terapie complementari. L’esito estetico è stato soddisfacente.","tracks":[]}