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PubMed-ita:24083498 JSONTXT

L'articolo si propone di analizzare gli aspetti legali inerenti la responsabilità professionale infermieristica nella presa in carico autonoma del paziente con un problema di salute minore che accede ad un percorso di See and Treat all’interno del Pronto Soccorso, attraverso una revisione della letteratura e un’analisi della normativa italiana in tema di esercizio professionale. Recenti studi hanno dimostrato che la gestione dei pazienti che accedono al Pronto Soccorso con problemi di salute minori in un’area dedicata, gestita da infermieri specificamente formati, ha consentito di ridurre i tempi di attesa per la visita medica ed il tempo di permanenza nel Dipartimento di Emergenza. Diversi studi hanno dimostrato i benefici dell’utilizzo del Emergency Nurse Practitioner (ENP) in termini di riduzione del tempo di attesa per la visita medica, con un considerevole aumento del grado di soddisfazione del paziente, mantenendo adeguati standard di qualità nella risposta ai problemi clinici minori. Il See and Treat rappresenta una possibile strategia di risposta al sovraffollamento, insieme all’adozione di protocolli avanzati di post-triage, ponendosi come principale obiettivo la riduzione del tempo di attesa in Pronto Soccorso per i pazienti classificati come codici minori, evitando così un improprio utilizzo delle risorse materiali e professionali. L’infermiere di See and Treat si configura come un infermiere esperto, adeguatamente formato, che opera nel rispetto di protocolli clinico-assistenziali condivisi tra medici ed infermieri. La normativa in tema di esercizio professionale non è in contrasto con l’introduzione di questa figura, anzi offre elementi per un ulteriore sviluppo professionale.

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