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In questa review è analizzato il ruolo della PET-CT nei carcinomi squamosi del distretto testa-collo in fase di stadiazione, nella pianificazione del trattamento radiante, nella valutazione della risposta al trattamento radio-chemioterapico e nel follow-up, tenendo conto dei dati attualmente disponibili, delle questioni controverse e delle future applicazioni cliniche. In fase di stadiazione, è ampiamente riconosciuto il ruolo della PET-CT con 18F-FDG nella valutazione del coinvolgimento linfonodale, nonché nella esclusione della presenza di metastasi a distanza e di tumori primitivi sincroni. Nella valutazione della risposta al trattamento, l'elevato valore predittivo negativo della 18F-FDG PET-CT, effettuata almeno 8 settimane dopo la fine del trattamento radio-chemioterapico, consente di evitare in molti pazienti inutili procedure diagnostiche invasive nonché la dissezione del collo, con conseguente significativo impatto clinico. D'altra parte, in questa fase il basso valore predittivo positivo della metodica, causato dai possibili falsi positivi secondari alla concomitante flogosi post-attinica, deve essere tenuto in particolare considerazione prima di prendere una decisione clinica. Dati controversi sono attualmente disponibili sul ruolo dell'imaging PET durante il trattamento radio-chemioterapico. Negli ultimi anni, è emerso il ruolo prognostico della 18F-FDG PET-CT nei carcinomi a cellule squamose del distretto testa-collo, così come l'utilità di questa tecnica nella valutazione del volume del tumore per la pianificazione del trattamento radiante. Inoltre, nuove prospettive provengono dall'impiego dei nuovi radiofarmaci PET che potrebbero fornire notevoli informazioni su caratteristiche biologiche specifiche del tumore, superando di conseguenza i noti limiti del 18F-FDG.

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